Agricoltura sotto pressione, la Legge di Bilancio al banco di prova

Fisco, innovazione e internazionalizzazione al centro delle proposte per sostenere le imprese

Agricoltura sotto pressione, la Legge di Bilancio al banco di prova

Il settore agricolo si trova oggi a fronteggiare sfide senza precedenti, tra cambiamenti climatici, difficoltà nel reperire manodopera e pressioni fiscali sempre più complesse. La legge di bilancio 2026 rappresenta un’occasione cruciale per introdurre misure concrete a sostegno delle imprese, puntando su fisco, innovazione tecnologica e politiche per rafforzare la competitività sui mercati internazionali. Al centro del dibattito c’è la necessità di garantire stabilità economica alle aziende, favorire l’ingresso dei giovani nel settore e contenere i costi energetici, offrendo strumenti pratici per affrontare crisi emergenziali e sostenere la crescita del comparto.

Il commento delle associazioni di categoria: 

Roberto Caponi, Direttore generale di Confagricoltura

Caponi (Confagricoltura): “agricoltura in emergenza, servono misure concrete su fisco, lavoro e innovazione”

Il Direttore generale di Confagricoltura, Roberto Caponi, dopo l’incontro a Palazzo Chigi sulla legge di bilancio, ha illustrato le priorità del mondo agricolo in questa fase particolarmente complessa per il comparto.
“È stato un incontro molto utile – ha dichiarato Caponi – durante il quale abbiamo rappresentato le difficoltà che le aziende agricole stanno affrontando: dal cambiamento climatico alle epizoozie, fino ai problemi legati ai dazi, sullo sfondo le preoccupazioni per una riforma della PAC che prevede una riduzione delle risorse di oltre il 22% e che si presenta molto complessa.”
Il Direttore generale ha poi sottolineato le principali richieste avanzate dalle imprese agricole: “Abbiamo chiesto la proroga del regime speciale dell’IRPEF agricola agevolata, con l’esenzione fino a 10mila euro e la riduzione al 50% fino a 15mila. Una misura importante che, a nostro avviso, deve diventare strutturale. Abbiamo chiesto di continuare a investire sulla digitalizzazione, rifinanziando Transizione 4.0, che è stato largamente utilizzato dalle imprese agricole con grande successo, magari utilizzando le risorse del PNRR che non sono state impiegate per il 5.0.
L’agricoltura vive oggi una vera e propria emergenza: la difficoltà nel reperire manodopera. “Per questo – ha aggiunto Caponi – abbiamo proposto al Governo di rendere più attrattive le retribuzioni, attraverso una riduzione della tassazione sugli incrementi derivanti dai rinnovi contrattuali e dagli straordinari. Infine, abbiamo chiesto il rifinanziamento della ZES unica per il Mezzogiorno, l’IVA agevolata al 4% per tutti i prodotti avicoli e l’istituzione di un fondo con dotazione adeguata per le emergenze destinato alle aziende agricole, utilizzabile senza particolari oneri burocratici.”

Ettore Prandini, presidente Coldiretti

Coldiretti, Prandini: “Occorre rafforzare le politiche di internazionalizzazione per valorizzare le filiere del Made in Italy”
Il Presidente Prandini ha espresso condivisione per le politiche di bilancio adottate negli ultimi anni dal Governo, riconoscendo i risultati positivi in termini di tenuta dei conti pubblici, ribadendo al tempo stesso la necessità di ottenere strumenti per affrontare le difficoltà che alcune filiere e territori stanno attraversando, come anche il bisogno di intervenire con altre misure di sostegno per affrontare i cambiamenti climatici e le crisi aziendali, così da garantire alle imprese la possibilità di continuare a operare con stabilità e sicurezza. 
Inoltre Prandini ha sottolineato che il settore agricolo e agroalimentare non si aspetta una manovra che “ostacoli la crescita, alla quale può contribuire in modo significativo”.
Tra le priorità indicate, il presidente di Coldiretti ha evidenziato la necessità di rafforzare le politiche di internazionalizzazione per valorizzare le filiere del Made in Italy agroalimentare, anche attraverso un potenziamento del ruolo dell’Ice e delle altre agenzie: “Su questo fronte – ha sottolineato Prandini - è necessario individuare nuove risorse per nuovi investimenti, sia per il mantenimento dei mercati già consolidati, sia – e soprattutto – per favorire la crescita nei mercati emergenti. In questa prospettiva – ha aggiunto Prandini - l’internazionalizzazione rappresenta una risposta concreta anche”.
In merito alla riduzione della pressione fiscale IRPEF per i redditi fino a 50.000 euro, il Presidente di Coldiretti ha ribadito l’importanza di accompagnare tale misura con la conferma dell’esonero dal prelievo IRPEF sui redditi agrari e dominicali dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla gestione previdenziale agricola: “Importante introdurre forme di detassazione del lavoro agricolo – ha detto Prandini - per dare un segnale concreto in busta paga, in particolare ai giovani impegnati nel settore”. Di rilievo anche la proroga e il rafforzamento del credito d’imposta 4.0, insieme all’ampliamento della platea delle imprese agricole riconosciute come energivore, al fine di contenere l’impatto dei costi energetici. Il Presidente Prandini ha inoltre auspicato l’estensione al settore brassicolo delle norme su enoturismo e oleoturismo e l’inserimento stabile del lavoro occasionale in agricoltura, dopo i risultati positivi della fase sperimentale.
E’ stato inoltre proposto al Governo di valutare la possibilità di trasferire direttamente in busta paga, per i giovani nei primi cinque anni di impiego, l’importo dei versamenti contributivi oggi dovuti. “Si tratterebbe di una misura in grado di aumentare la liquidità disponibile per i ragazzi – ha concluso il presidente di Coldiretti - favorendo così la spesa e gli investimenti personali, ma anche di un incentivo sul piano demografico, sostenendo la scelta di formare una famiglia. Tutto questo, naturalmente, deve partire da una garanzia fondamentale: il riconoscimento di un adeguato valore economico al lavoro svolto dai nostri giovani”.

Cristiano Fini, presidente Cia

Legge di bilancio: Cia, presentate le proposte degli agricoltori a Palazzo Chigi  
Contrastare l’emergenza del settore cerealicolo e intervenire sui processi di internazionalizzazione, sul ricambio generazionale e le crisi sanitare. Questi i principali temi affrontati dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, alla riunione a Palazzo Chigi fra Governo e associazioni datoriali sul disegno di legge di Bilancio, presieduta dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. 
Cia ha rinnovato l’appello al Governo affinché vengano adottate misure concrete e tempestive per stimolare la ripresa dei consumi alimentari. In un contesto di mercato sfidante, si evidenzia la necessità di interventi mirati a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e a promuovere i prodotti agricoli nazionali, valorizzando la qualità e la sicurezza alimentare Made in Italy.
Cia ha apprezzato lo sforzo del Cdm che ha licenziato il Ddl “Coltiva Italia”, si chiede ora che il provvedimento sia subito incardinato in Parlamento. Sarebbe, inoltre, auspicabile che alcune delle misure contenute fossero anticipate per produrre i propri effetti a partire dal primo gennaio 2026. Nel merito, le risorse del Fondo per la sovranità alimentare e gli interventi previsti per i produttori di grano, che denunciano un crollo vertiginoso dei prezzi corrisposti all’origine. 
Fini ha, inoltre, posto all’attenzione dei Governo gli altri comparti in crisi, a partire dal vino, uno dei pilastri fondamentali dell’agricoltura italiana e simbolo dell’eccellenza enogastronomica nazionale. L’organizzazione sottolinea come le difficoltà legate a problematiche climatiche, crisi dei mercati e costi di produzione in aumento stiano mettendo a rischio la competitività delle imprese vitivinicole, con ripercussioni pesanti sull’intera filiera. Un altro tema importante è quello legato all’internalizzazione per consolidare e favorire processi di accesso al mercato estero, in un momento in cui le politiche commerciali globali rischiano di creare un danno severo alla produttività. Altri richiami importanti sono stati fatti alla necessità di ripristinare gli sgravo contributi per gli under 40 e alla gestione delle crisi di mercato sanitarie dovute a epizoozie, in primis l’aviaria. Per quanto concerne la previdenza, Cia ha, infine, sollecitato un processo di adeguamento graduale delle pensioni minime, anche in virtù delle proposte Ue e delle attuali discussioni sul nuovo quadro di sostegno agli agricoltori, che mirano a riformare la Pac dal 2032 abolendo i sussidi diretti ai pensionati agricoltori.

Carlo Alberto Buttarelli, presidente Federdistribuzione

Nel corso dell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi per la consultazione delle parti sociali e datoriali sulla Legge di Bilancio 2026, il Presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, ha dichiarato:

“In un contesto ancora caratterizzato da forte incertezza, è prioritario indirizzare le risorse previste nella Legge di Bilancio 2026 verso provvedimenti di carattere strutturale, a sostegno delle famiglie e degli investimenti delle imprese. Accogliamo quindi con favore l’impegno del Governo ad agire a sostegno dei redditi delle famiglie e l’attenzione al tema della natalità. È fondamentale, infatti, contrastare il calo demografico che minaccia la sostenibilità economica del Paese e la tenuta della domanda interna. 
Altrettanta attenzione va dedicata alle misure per la crescita e la competitività delle imprese. È necessario intervenire sul recupero delle risorse del Piano Transizione 5.0, attraverso nuove misure più efficaci e stabili nel tempo, per favorire la programmazione degli investimenti in innovazione e digitalizzazione. Occorre inoltre prevedere specifici incentivi per il franchising, settore dinamico e motore dell’autoimpiego, e prorogare almeno per un triennio il credito d’imposta per la ZES Unica, ampliandone la portata e correggendone alcune limitazioni operative. Per quanto riguarda la sugar tax, andrebbe abrogata definitivamente o prorogata almeno per un anno.

Sul fronte del lavoro è apprezzabile l’impegno del Governo per sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso la rimodulazione delle aliquote Irpef e il rafforzamento del welfare aziendale. Queste misure necessitano di continuità e andrebbero introdotti ulteriori strumenti di defiscalizzazione, ad esempio per gli aumenti retributivi previsti dai rinnovi contrattuali, così da tutelare i salari e stimolare i consumi.
Un intervento strutturale sul cuneo fiscale e contributivo è indispensabile, a beneficio sia dei lavoratori che delle imprese. In questo senso, la revisione della Decontribuzione Sud dovrebbe garantire maggiore certezza applicativa, per non penalizzare le aziende del retail che investono e creano occupazione stabile anche nelle aree più fragili del Paese.

Sul fronte dell’energia, chiediamo che il settore della Distribuzione Moderna sia riconosciuto a tutti gli effetti tra i settori energivori e che possano quindi applicarsi allo stesso i relativi benefici sui costi energetici.

Solo politiche fiscali e occupazionali di lungo periodo possono sostenere davvero crescita, natalità e occupazione”. (aa e bf)

Fonte: uffici stampa Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Federdistribuzione