Il meglio di IFN
Angurie 2025, un’estate a due velocità e un settembre sorprendente
Performance brillanti fino a luglio, poi il brusco rallentamento ad agosto, e di nuovo la ripresa

Archiviata l’estate, è tempo di bilanci per una delle colture simbolo della stagione: l’anguria. Grazie ai dati del Monitor Ortofrutta di Agroter possiamo tracciare un quadro chiaro sull’andamento della campagna 2024, che si è rivelata più complicata rispetto allo scorso anno.

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Inizio incoraggiante, frenata ad agosto
Nei primi mesi il mercato ha dato segnali incoraggianti: maggio ha registrato un’offerta inferiore alla domanda, con prezzi in crescita del 14% rispetto alloscoso anno; giugno ha visto un rimbalzo deciso su tutti gli indicatori, spinto anche dal confronto con il giugno 2024, segnato da un clima insolitamente freddo; luglio ha proseguito con trend positivi su prezzi e fatturati. Le difficoltà si sono concentrate tra fine luglio e agosto, quando il combinato di surplus produttivo e meteo instabile ha rallentato le rotazioni, causando cali significativi: -8% prezzi, -9% volumi, -16% valori. Un dato particolarmente pesante, considerando che agosto pesa per un terzo delle vendite stagionali (come luglio), mentre giugno vale circa il 20% e settembre il 9-10%. Proprio settembre, complice un ritorno del caldo, ha segnato un rimbalzo con performance a tripla cifra nella settimana 38. Nel complesso, il bilancio della campagna resta positivo: +8% a valore, +4% a volume, con prezzi medi in crescita.

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L’analisi per aree geografiche mostra un quadro eterogeneo: il Centro-Sud brilla con +13% sia in volume che in fatturato, grazie a prezzi stabili; bene anche il Nord-Ovest, mentre restano in sofferenza Centro e Nord-Est.

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La voce della distribuzione, con Multicedi
Un riscontro dalla distribuzione arriva da Annamaria Medici, responsabile acquisti e formazione ortofrutta del gruppo Multicedi: “I dati rispecchiano la situazione, ma per noi il progressivo resta negativo (-3% sulla categoria). Infatti, ad agosto abbiamo registrato una forte perdita sull’anguria tradizionale, che vale circa l’80% delle nostre vendite”. Si nota un incremento significativo nel prodotto di servizio — spicchi, fette e cubetti — sempre legato alle varietà tradizionali mentre le baby angurie, seppure in crescita, faticano a trovare spazio a causa di una qualità ancora da perfezionare.

Le criticità maggiori sono derivate dall’eccesso di offerta: “Nonostante un’annata di buona qualità, la disponibilità elevata ha abbassato i prezzi”, spiega Medici. “Una campagna difficile serve però a fissare regole e correggere le prossime. Molti produttori, spinti dai buoni risultati delle ultime stagioni, hanno aumentato le superfici: è improbabile che ripetano lo stesso errore l’anno prossimo”.
Un discorso a parte riguarda Perla Nera, che ha mostrato ottime performance già da maggio, sostenuta anche dalla disponibilità estera e favorita dal caldo. “Il marchio ha fidelizzato una quota crescente di consumatori, che entrano in negozio cercando Perla Nera e non un’anguria qualsiasi, indipendentemente dal prezzo”, osserva Medici. Un esempio che dimostra come il brand possa diventare un fattore decisivo nel mantenere valore.
Lo scenario futuro sembra delinearsi su tre binari: il prodotto di servizio, che dà nuova linfa al tradizionale; le varietà seedless supportate da brand forti; e le baby angurie, che potranno affermarsi solo migliorando le caratteristiche organolettiche per avvicinarsi al gusto delle varietà classiche. “A oggi i clienti continuano a preferire l’anguria tagliata in store rispetto alla baby intera, perché non offre ancora la stessa esperienza di gusto”, conclude Medici.
Il commento di Nunhems
Simona Parenti, Account Manager anguria e melone Nord: “Essendo l’azienda leader delle seedless, segmento che più sta crescendo negli ultimi anni, lavoriamo attivamente nel migliorare sempre più le nostre proposte varietali, offrendo soluzioni innovative per tutta la filiera, in grado di soddisfare sia le aspettative del’agricoltore, sia il palato del consumatore finale.

Ma non ci fermiamo solo al mondo senza semi. La nostra ricerca lavora constantemente in diversi altri segmenti che possono diventare molto rappresentativi nel futuro, vista la velocità del mondo in cui stiamo vivendo. E noi saremo pronti, con varietà di anguria all’altezza delle future aspettative”. (bf)
Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione).
