Patate: più famiglie acquirenti ma minori quantità per volta

Aumenta, però, la spesa media per atto d’acquisto. Gdo in crescita, in calo il dettaglio tradizionale

Patate: più famiglie acquirenti ma minori quantità per volta

Nel consueto approfondimento realizzato da IFN in collaborazione con l’Osservatorio permanente YouGov Shopper, analizziamo una categoria storica e fondamentale per il reparto ortofrutta: le patate.
Nonostante il contesto competitivo e l’ampliamento dell’offerta vegetale, le patate confermano il loro ruolo centrale nelle abitudini d’acquisto delle famiglie italiane, con segnali di tenuta e qualche dinamica interessante per canale e comportamento di consumo.

Sempre più famiglie acquistano patate
Nel 2025 la quota di famiglie acquirenti di patate raggiunge l’88,8%, in crescita di 2,1 punti percentuali rispetto al 2023. Un risultato positivo, superiore a quello della verdura, che cresce dello 0,5% attestandosi al 99,3%.

Anche la frequenza d’acquisto aumenta, seppur in misura contenuta: +2% in due anni, con 11,2 atti d’acquisto annui contro gli 11 del 2023. La verdura mostra un incremento più marcato (+11%), e resta su livelli naturalmente più elevati (68,4 atti/anno).

Questi dati evidenziano un progressivo consolidamento del consumo domestico di patate, a partire dalla crescita della penetrazione che dimostra un rinnovato interesse da parte delle famiglie italiane.

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Spesa in lieve crescita, ma calano i volumi acquistati
Sul fronte economico, la spesa media per acquisto di patate registra un leggero aumento rispetto al 2023, il 3% in più, passando da 2,50 a 2,57 euro.

Tuttavia, il quantitativo medio acquistato per famiglia segna un calo significativo: -10%, da 1,99 a 1,79 kg per atto d’acquisto. Un trend analogo si osserva anche per la verdura (-10%), ma nel caso delle patate, oltre all’inflazione, è probabile che ci sia stata una progressiva riduzione delle grammature dei formati acquistati dalle famiglie. A conti fatti, più famiglie italiane comprano patate, aumentando (di poco) la frequenza d’acquisto e mantenendo complessivamente stabile il valore della categoria.

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I trend per canale: segnali divergenti tra Gdo e tradizionale
Dalla lettura delle variazioni percentuali tra il biennio 2024/25 e 2022/23, emerge con chiarezza la divaricazione dei comportamenti d’acquisto nei diversi canali di vendita.
Tutti i principali canali della Gdo – ipermercati, supermercati e discount – registrano andamenti positivi nella spesa media per atto d’acquisto, a partire da Iper e discount, in linea con l’aumento dei prezzi medi e con un carrello più “razionale” ma di valore più alto. Anche la quota di famiglie acquirenti cresce in modo consistente in questi canali, con incrementi che superano il 5%; in termini di frequenza d’acquisto la Gdo è in terreno positivo seppure in modo meno marcato.

La tendenza è invece decisamente negativa per il canale tradizionale, che perde terreno su tutti i fronti: -15% di famiglie acquirenti per i fruttivendoli, -14% di frequenza d’acquisto fra ambulanti e rionali.
Si tratta del segnale più evidente di un progressivo spostamento dei consumi verso la Gdo, dove la disponibilità di patate confezionate, l’ampiezza dell’assortimento e la competitività del prezzo stanno determinando un rafforzamento strutturale della categoria.

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La riduzione generalizzata dei quantitativi medi per atto d’acquisto, osservata in tutti i canali – anche nella Grande distribuzione organizzata – accompagnata da un aumento quasi proporzionale della spesa media per famiglia, conferma che l’inflazione degli ultimi anni non ha scoraggiato i nuclei famigliari, che continuano a considerare la patata un bene primario del carrello alimentare. Piuttosto, i consumatori hanno adottato un comportamento più attento e razionale, acquistando con maggiore oculatezza.

Canali di vendita: cresce la Gdo, calano fruttivendoli e mercati
L’analisi per canale mostra una forte concentrazione degli acquisti nella Gdo che assorbe l’80% dei volumi. Nelle verdure, invece il dato è leggermente più basso, soprattutto a causa di una quota inferiore del canale discount, seppur in tendenziale aumento.

Nel 2025 i supermercati restano il principale canale con il 47,2% di quota a volume (in lieve calo di 0,3 punti), seguiti dai discount, che salgono al 25,3% (+1,8 punti rispetto al 2023). Crescono anche gli ipermercati (+0,7 pt%), mentre i canali tradizionali arretrano: i fruttivendoli scendono al 5,6% (-1,5 pt%) e i mercati rionali al 4,5% (-1,1 pt%). È evidente quindi, la progressione della Gdo nel comparto patate, a fronte di un arretramento del dettaglio tradizionale.

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Indicatori contrastanti ma segnale di tenuta per la categoria
Nel complesso, le patate mostrano una dinamica equilibrata: crescono le famiglie acquirenti e la frequenza d’acquisto, ma si riducono i volumi medi per atto. La spesa tiene, grazie a un leggero rialzo dei prezzi medi e a una distribuzione sempre più polarizzata verso la Gdo.
La categoria sembra quindi attraversare una fase di razionalizzazione, in cui le famiglie italiane mantengono le patate come alimento base, ma con un approccio più attento calibrando le quantità. (bf)